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Manifesto Etico di Afran

L'arte buca la superficie

 

Siamo consapevoli che

la società moderna si basa su una conquista straordinaria, quella della democrazia, il potere al popolo;

i cittadini dei paesi democratici di tutto il mondo hanno la possibilità di scegliere i propri rappresentanti politici attraverso l'espressione del proprio voto;

democrazia e libertà viaggiano all'unisono e grazie a questo meraviglioso binomio le persone possono accedere a informazioni che era impensabile avere a portata di mano fino a pochi decenni fa e grazie a esse possono prendere decisioni importantissime che riguardano la propria vita e quella degli altri;

internet, i social network, gli smartphones hanno rivoluzionato a una velocità incredibile il nostro accesso alle informazioni, sia in termini di quantità, sia in termini di velocità.

 

(59° Biennale di Venezia - Padiglione Nazionale del Camerun)

 

Ci chiediamo

se le informazioni cui abbiamo accesso sono false o manipolate, che direzione prenderanno le decisioni che influenzeranno la nostra vita e quella degli altri?

Chi potrà controllare quelle informazioni, sia che si tratti di un potere centralizzato o dominante, sia che si tratti di una “scheggia impazzita” che fa breccia nel pubblico, quale influenza potrà avere sulle scelte dei singoli individui?

Quali meccanismi di difesa potranno sviluppare i cittadini per districarsi in un mare immenso di notizie, informazioni e conoscenze, sapendo distinguere il vero dal falso, il contenuto genuino da quello manipolato?

 

Crediamo che

l'arte sia lo strumento di ricerca più interessante per analizzare questa nuova fase dell'umanità, dove i sacri concetti di democrazia e libertà rischiano di subire le sorti funeste immaginate da George Orwell nel 1948;

paradossalmente la massima libertà di scrittura e di espressione, divulgate in modo capillare, controllato o libero che sia, senza poter garantire l'assoluta qualità dei contenuti, la loro veridicità, è un'arma a doppio taglio e può comportare conseguenze imprevedibili, sulla vita delle persone (spinte a scelte pericolose veicolate da sapienti fake news) o sulle sorti di intere democrazie, dove i candidati più bravi a gestire la nuova frontiera delle informazioni verranno preferiti ai candidati più competenti a gestire un paese;

le notizie proliferano in ogni dove, come i funghi, nascono, si diffondono e muoiono in un batter di ciglia, ma lasciano il segno in modo spesso incontrollabile e imprevedibile, assumendo un potere ormai più forte di quello delle armi;

le persone sono spesso talmente assuefatte dalla troppa informazione che ne vogliono sempre di più, spasmodicamente assetate di nuove notizie, indipendentemente che siano buone, brutte, belle, cattive, macabre, vere o false.

 

Vogliamo agire

per sensibilizzare le persone spingendo la loro attenzione al significato profondo della conoscenza, al valore indiscutibile della verità nella notizia, nel racconto, nell'informazione, non tanto una verità assoluta in senso esatto, quanto una verità espressa con un atteggiamento etico di assoluta integrità;

usando l'arte come strumento emotivo che sia d'impatto per suscitare nuove riflessioni, per rompere le routine consolidate che cancellano il senso critico, strumento indispensabile per ognuno di noi per muoversi con disinvoltura sotto il bombardamento mediatico cui siamo sottoposti quotidianamente;

invitando le persone a non accontentarsi mai di ciò che galleggia in superficie, ma di abituarsi a immergersi nel mare delle informazioni fino a raggiungere il vero significato profondo che esse recano, smontandone ogni aspetto dubbio e inaffidabile.

 

ARTantide Gallery e Afran vogliono battersi con tutte le loro forze per un mondo dove la conoscenza sia sempre più appannaggio delle persone, senza attenuare la meraviglia delle emozioni, ma senza subire la sottomissione indotta dal non sapere o dal sapere mistificato.

 


 

Ultimi progetti museali

 

2023 | L'arte può rompere le scatole - performance, GAM di Torino, Italia

 

 

2023 | MEGA MIPS - Itinerari di Arte e Spiritualità, Università Cattolica di Milano, Italia

 

 

2022 | The Times of the Chimeras. 59° Biennale di Venezia, Padiglione Nazionale del Camerun

 

 

 

 

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